Corso Buenos Aires tra vetrine e palazzi storici

Corso Buenos Aires: una passeggiata lunga 1600 metri

 

“Il quartiere di Corso Buenos Aires nella sua dimensione architettonica ha un aspetto accogliente e affabile con una eleganza discreta che non si dà delle arie, un’eleganza che è tipica della città di Milano”.

Così il poeta milanese Maurizio Cucchi descrive Corso Buenos Aires in cui egli nacque, tra palazzi storici, case di ringhiera, botteghe e negozi che si incontrano camminando lungo la piacevole passeggiata che da Porta Venezia arriva fino a Piazzale Loreto.

La via nacque nel 1782 come Corso Loreto poiché percorrendola si raggiungeva il santuario dedicato a Santa Maria di Loreto e venne poi ribattezzata con il nome di Corso Buenos Aires in occasione dell’esposizione Universale del 1906 durante la quale la città assunse un’immagine internazionale.

Oggi con la sua vivace sobrietà Corso Buenos Aires mescola edifici moderni, case della vecchia Milano, e palazzi di interesse architettonico creando uno spartiacque tra l’antico quartiere popolare della Stazione centrale e quello residenziale borghese che si snoda intorno a Via Morgagni, in un amalgama che ha il sapore di una Milano urban e pop, insieme antica e moderna.

Percorriamo insieme i 1600 metri di passeggiata partendo da Piazzale Loreto. Attratti dalle tante vetrine scintillanti, non manchiamo di alzare il nostro sguardo al numero 66 dove sorge la Casa Centenara, un piccolo gioiello dello stile liberty progettata dall’architetto Giovan Battista Bossi, dove sinuose figure femminili che sbalzano dalla facciata, incorniciano le finestre dell’ultimo piano tra balconi in ferro battuto.

Proseguendo la passeggiata sul marciapiede opposto val la pena soffermarsi al numero 53 dove si trova La Stilografica, negozio premiato come bottega storica; qui, tra arredi di primo novecento potrete scoprire infinte varietà di penne e stilografiche.

Giunti proprio in prossimità del Best Western Hotel City troviamo l’edificio che ospita il Teatro Elfo Puccini, un’istituzione della vita culturale della città. Nato nel 1902 e poi più volte ristrutturato fino alla realizzazione odierna con 3 sale e ben 800 posti a sedere, vanta un programma di spettacoli di teatro d’Arte contemporanea unico nel panorama milanese.

Camminando verso Porta Venezia i negozi si susseguono ininterrottamente occupando il piano terra anche di pregevoli edifici, ad esempio dal numero 18 al numero 26; mentre sull'altro marciapiede si fa notare per la sua conformazione il palazzo del marchio Benetton, al numero 19, costruito dagli austriaci nell'Ottocento.

Facciamo ora una piccola deviazione dal nostro itinerario e prendiamo sulla nostra destra via Felice Casati, una via ricca di piccoli ristoranti e locali tra cui Pavè, una pasticceria avviata da un team di giovani e talentuosi cuochi, dove si assaggiano ottimi dolci (anche in formato mono-porzione) in un’atmosfera giovane e informale.

Tornati sul Corso Buenos Aires dopo questa piacevole tappa, merita una sosta la Cappelleria Mutinelli al numero 5, bottega antica fondata nel 1888, nella quale tra arredi d’epoca e ferri battuti, potrete vedere e acquistare cappelli artigianali delle più variegate fogge.

Giunti quasi in Porta Venezia, concludiamo la nostra visita con uno degli edifici ottocenteschi più caratteristici della zona: Palazzo Luraschi, al numero 1 di Corso Buenos Aires, conosciuto anche come “Casa dei Promessi Sposi” poiché nel cortile sono presenti 12 busti dei personaggi del romanzo di Manzoni in onore delle vicende che proprio in questo punto della città vennero ambientate. All’interno del cortile spiccano 4 colonne dell’antico Lazzaretto riutilizzate dall’architetto Luraschi per conservare la memoria di quel luogo, oltre a ferri battuti, decorazioni in cotto lombardo e un bellissimo portale di legno. Il palazzo è privato ma si possono sbirciare alcuni pregevoli dettagli dal portone d’ingresso.

Eccoci arrivati in fondo alla nostra passeggiata! Possiamo scegliere se proseguire verso il Duomo, inoltrarci nelle vie attigue oppure tornare indietro, guardando le tante vetrine che contornano il marciapiede di luci e colori e assaporando l’atmosfera unica di questo quartiere vivace e senza tempo.

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