I marmi del Duomo di Milano: provenienti dalle cave di Candoglia, da settecento anni stupiscono per i loro colori e la loro luminosità

Il marmo del Duomo di Milano

Con le sue venature screziate di rosa, bianco e grigio, e i suoi riflessi cangianti, il marmo del Duomo di Milano è un caleidoscopio di colori che desta nel visitatore un senso di incantato stupore.

Provenienti dalle cave di Candoglia in Val d’Ossola (Piemonte), le lastre di marmo venivano trasportate fin dal 1387, anno della posa della prima pietra, fino al 1920 circa, lungo la rete idrica che, dal lago Maggiore, passando per il fiume Ticino, arrivava al naviglio grande e da lì attraverso i canali cittadini fino al centro città, nell’attuale Via Laghetto, ai piedi del Duomo. Le lastre erano identificate dalla sigla A.U.F.O (dal latino Ad Usum Fabricae Operae) per indicare che erano ad uso esclusivo della fabbrica e in quanto tali non erano soggette a tassazione.

Oggi, i marmi impiegati per il restauro della cattedrale sono estratti dalla stessa cava che, sin dall'inizio, è stata dedicata esclusivamente a questo scopo. La Veneranda Fabbrica del Duomo, fondata oltre sette secoli fa proprio per questo motivo, continua a essere responsabile dell'estrazione, dell'intaglio e del trasporto del marmo necessario per il restauro. Un lavoro minuzioso e mai finito da cui è nata l’espressione idiomatica “fabbrica del Duomo” per indicare un’operosa attività, praticamente interminabile!

Si stima che il marmo del Duomo, abbia un’età di circa 550 milioni di anni, e come altri marmi, anche quello di Candoglia è frutto di un lungo lavoro di trasformazione della roccia calcarea, per effetto congiunto di altissime temperature e della pressione della crosta terrestre che hanno dato al marmo la sua struttura a cristalli.

Il colore bianco candido e le tonalità rosate e grigie conferiscono, infatti, a questo marmo una particolare brillantezza capace di assorbire la luce e di assumere speciali sfumature a seconda dell’inclinazione dei raggi solari e del tempo atmosferico. Non a caso la parola marmo viene dalla radice greca che significa “luccicare, risplendere”.

Venite a scoprire di persona questo straordinario monumento e lasciatevi incantare dai suoi colori e dalla sua maestosità. Passeggiando intorno alla piazza potrete ammirare le oltre 3.000 statue di marmo che lo adornano. All’interno, rimarrete conquistati dai pavimenti in marmo rosa intarsiato con disegni geometrici in broccatello rosso e marmo nero.
E non dimenticatevi di salire sulle terrazze, dove, contornati dalle guglie di marmo, potrete godere di una vista panoramica mozzafiato sulla città!
 

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